Dott.ssa Valeria Sorbara Nutrizionista

Dott.ssa Valeria Sorbara Nutrizionista

Mi chiamo Valeria Sorbara,

Sono una biologa nutrizionista iscritta all’albo dei biologi dal 21 Febbraio 2013, numero di iscrizione AA_068105.

Nei primi anni della mia carriera mi sono occupata principalmente di microbiologia ed ho sempre coltivato la mia passione  per la nutrizione.

Infatti negli anni ho continuato a fare corsi di formazione e perfezionamento sulla  nutrizione.

 

In questo mio percorso mi piacerebbe aiutare le persone che incontrerò’ a seguire un'alimentazione equilibrata ed un corretto stile di vita perché’ credo fermamente che ”mens sana in corpore sano”.

Le proteine (o protidi) forniscono circa 4 calorie per grammo e sono presenti in gran numero nel nostro corpo, di cui rappresentano, nel maschio adulto, il maggior componente, dopo l’acqua, costituendo circa il 17% del nostro peso corporeo.
Sono sostanze composte da aminoacidi, molecole che in natura esistono in centinaia di tipologie diverse; gli aminoacidi necessari al nostro benessere sono però solo 20, 12 dei quali possono essere prodotti direttamente dal nostro corpo attraverso i processi metabolici, mentre gli altri 8, detti essenziali, non siamo in grado di sintetizzarli e dobbiamo pertanto assimilarli attraverso i cibi che consumiamo.


Alto e basso valore biologico
Il valore biologico di una proteina dipende dal numero e dalla quantità degli aminoacidi essenziali in essa contenuti.
-    Proteine ad alto valore biologico (dette anche nobili): contengono tutti gli aminoacidi essenziali. Si possono trovare in carne, pesce, uova, latte e derivati.
-    Proteine a basso valore biologico (dette anche incomplete): non contengono uno o più aminoacidi essenziali o ne contengono quantità irrilevanti. Si possono trovare principalmente in legumi e cereali.
Anche se le proteine “complete” sono solo quelle di origine animale, quelle di origine vegetale possono fornire a loro volta tutti gli aminoacidi essenziali solo se vengono consumate in associazione tra loro. Ottimi esempi di combinazione di legumi e cereali è costituito da alcuni piatti della tradizione gastronomica italiana: pasta e fagioli, riso e piselli, e la classica ribollita toscana.


Le funzioni principali
-      Funzione strutturale: essendo i maggiori costituenti delle cellule del nostro corpo, le proteine forniscono all’organismo il materiale per riparare la pelle e i tessuti osseo, muscolare e connettivo, e, in particolari momenti quali la crescita e la gravidanza, servono anche per costruire questi tessuti. 
-     Funzione energetica: le proteine presenti in eccesso nell’organismo, dato che esso non può immagazzinarle, vengono trasformate in zuccheri, che a loro volta, se in eccesso, vengono trasformati in grassi che, se non consumati, andranno a formare i depositi adiposi.
-      Funzione regolatrice: regolano il funzionamento dell’organismo, in quanto componenti di ormoni, enzimi,neurotrasmettitori, etc.
-    Funzione protettiva: particolari proteine chiamate immunoglobuline (anticorpi) costituiscono le nostre difese immunitarie, mentre la cheratina, proteina che costituisce unghie, peli e capelli, protegge le zone più sensibili del nostro corpo dagli agenti esterni (freddo, colpi, etc).


 Il fabbisogno giornaliero
Il fabbisogno giornaliero di proteine dipende da diversi fattori come per esempio la loro qualità, il peso corporeo, lo stato fisiologico e l’attività fisica svolta.
Occorre ricordare che, siccome il corpo non fa scorta di proteine bisogna reintegrare, attraverso l’alimentazione quotidiana, i quantitativi che vengono consumati dall’organismo.
Sulla base dei fabbisogni LARN e della qualità delle proteine introdotte dalla popolazione italiana, la SINU (Società Italiana di Nutrizione Umana) ha calcolato che, in media, una persona adulta dovrebbe assumere quotidianamente circa un 1 grammo di proteine per ogni chilo di peso. (esempio: un uomo di 70 kg = circa 70 grammi di proteine al giorno).
Naturalmente questi valori sono maggiori durante la gravidanza e l’allattamento e nei bambini, il cui fabbisogno dopo i 6 mesi di vita è più alto di circa il 30% in funzione della crescita.


FORSE NON SAPEVI CHE...
-    Anche un’alimentazione troppo ricca di proteine può far ingrassare, così come un’alimentazione che ne è carente può far perdere massa muscolare.
-    Le proteine servono anche a trasportare ossigeno (emoglobina), lipidi, vitamine e altri micronutrienti nel sangue.

Gli zuccheri (detti anche carboidrati o glucidi) forniscono circa 4 calorie per grammo e sono presenti sia nelle cellule che nel sangue.
Il quantitativo di zuccheri (nello specifico di glucosio) presente nel sangue, chiamato glicemia, dovrebbe essere mantenuto costante; un valore della glicemia molto elevato (iperglicemia) costituisce uno dei principali sintomi del diabete.


Zuccheri semplici e complessi
La classificazione degli zuccheri dipende dal numero di molecole di cui sono composti.
-      Zuccheri Semplici: sono quelli che vengono assorbiti più in fretta dall’organismo, che li trasforma subito in energia. Sono per esempio zuccheri semplici il glucosio, il fruttosio (monosaccaridi), il saccarosio, meglio noto come lo “zucchero comune da cucina” e il lattosio (disaccaridi). Provocano – se assunti da soli - un immediato innalzamento della glicemia nel sangue e un brusco calo successivo di questa, che va a determinare una sensazione di fame. Gli zuccheri semplici sono contenuti prevalentemente nella frutta, nel latte,nelle caramelle e nei prodotti dolci da forno (biscotti secchi, brioche, etc.) e da spalmare (miele, creme varie,marmellate,etc.).
-      Zuccheri Complessi: sono quelli a più lenta digestione che, venendo assimilati a poco a poco, agiscono prolungando il senso di sazietà. Sono per esempio zuccheri complessi (polisaccaridi) l'amido, contenuto in pasta, pane, riso, legumi, patate, castagne, e banane, e il glicogeno, contenuto in muscoli e fegato.


Le funzioni principali
- Funzione energetica: costituiscono la fonte di energia più semplice e di più immediato utilizzo, cui l'organismo attinge per respirare, muoversi, crescere.
- Funzione di riserva: gli zuccheri complessi vengono spesso immagazzinati come riserva di energia (nei muscoli, nel caso del glicogeno) o trasformati in grassi, andando così a costituire il tessuto adiposo.


Il fabbisogno giornaliero
Il fabbisogno giornaliero di zuccheri di una persona adulta dovrebbe aggirarsi intorno al 50-60% della quota calorica, di cui solo un 10-15% dovrebbe derivare da zuccheri semplici. Per esempio, all'interno di una dieta da 2100 calorie, si dovrebbero assimilare 56-84 grammi di zuccheri.


FORSE NON SAPEVI CHE...
-  Le caratteristiche nutritive dello zucchero di canna e dello zucchero bianco sono pressoché uguali. Quello che invece varia, ossia il sapore ed il colore, è dovuto alla presenza di un residuo vegetale chiamato melassa, derivante dalla non completa raffinazione del prodotto.
-  I succhi di frutta che riportano la dicitura “senza zuccheri aggiunti” contengono comunque zuccheri, ovvero quelli presenti naturalmente nella frutta.

L'uricemia è dovuta alla mancata capacità dell'organismo di smaltire le purine, e/o l’iperproduzione di urati che determinano l'aumento dell'acido urico nel sangue.

L'acido urico tende a depositarsi nelle articolazioni e a provocare gotta. La gotta si caratterizza da attacchi di artrite infiammatoria acuta con arrossamento, gonfiore e dolore alle articolazioni dovuti ad un eccessivo deposito di cristalli di acido urico nelle giunture ossee.
Spesso sono associate all'iperuricemia, i
perlipidemia, ipertensione arteriosa, diabete e insulino-resistenza e obesità(manifestazioni della sindrome metabolica).


La riduzione di alcuni cibi ad elevato contenuto di purine può essere utile nella terapia della gotta.

 

Consigli generali:

  • Evitare i cibi ad alto contenuto in purine.

  • Evitare i digiuni prolungati e le diete fortemente ipocaloriche.

  • Non eccedere nel consumo di proteine animali..

  • Bere molta acqua.

  • Evitare alcoli.

  • Alimentazione sana ed equilibrata

     

Sotto saranno elencati i cibi che vanno eliminati, ridotti o che si possono consumare tranquillamente.



Alimenti vietati:

  • Alcool.

  • Pesce azzurro ad alto contenuto di purine come acciughe, alici, sardine, sgombri.

  • Frattaglie quali fegato, cervella, rognone.

  • Selvaggina.

  • Molluschi e frutti di mare.

  • Alimenti conservati e dadi da cucina.

  • Alimenti fritti o comunque molto grassi.

  • Bevande zuccherine contenenti fruttosio.



Alimenti consentiti con moderazione

  • Carni e pollame.

  • Affettati.

  • Legumi (piselli, fagioli, lenticchie).

  • Pesce a medio contenuto di purine: spigola, carpa, cernia, luccio merluzzo, nasello, palombo, sogliola, rombo, trota .

  • Alcuni tipi di verdure quali asparagi, spinaci, cavolfiori e funghi.

     

Alimenti consentiti

 

  • Pasta e riso non integrale, grissini, crackers, fette biscottate, cereali.

  • Latte e suoi derivati come yogurt e ricotta.

  • Formaggi, soprattutto a basso contenuto di grassi.

  • Uova.

  • Verdure cruda o cotta e preferire barbabietole, bietole, broccoli, carciofi, cardi, carote, cavolini di bruxelles, indivia, insalata, lattuga, patate, pomodori, rape, zucca.

  • Frutta fresca come albicocche, arance, kiwi, mele, melone, pere, pesche. Non superare il quantitativo di 300 grammi al giorno.

  • Olio extravergine di oliva .

  • Acqua almeno 8 bicchieri al giorno.

 

Le castagne sono un frutto sano e nutriente.

 

Una volta erano parte integrante dell’alimentazione delle popolazioni montane: erano chiamate il “pane dei poveri”.

Le castagne sono il frutto del Castagno, una pianta arborea tipica delle zone temperate di Europa, Asia e Africa Occidentale. Si differenziano da quelle dell’ippocastano che della pianta sono il seme.

Sono un frutto autunnale ed il tempo della loro raccolta varia a seconda dell’area geografica. Inizia comunque verso fine Settembre.

Nutrizionalmente possiamo definire le castagne un’alimento base in grado di sostituire per esempio i cereali.

Le castagne fresche hanno 200 kcal per 100 gr e sono molto ricche di fibra, sali minerali e vitamine.

Essendo prive di glutine possono essere consumate dai celiaci, che possono trarne l’apporto glucidico di un intero pasto.

Contengono un importante quantitativo di fibra grazie al quale danno un elevato senso di sazietà.

Tra le vitamine che contengono possiamo trovare la vitamina C, la vitamina B (soprattutto B9) e la vitamina A.

La vitamina B9 (acido folico) è particolarmente consigliata per le donne in gravidanza o in persone che soffrono di anemia.

Tra i sali minerali di cui sono ricche le castagne, possiamo citare sodio (utile alla digestione ed all'assimilazione dei cibi), potassio (che ha funzione di antisettico), fosforo (importante per il sistema nervoso), calcio (fondamentale per l’ossatura) e magnesio (equilibratore dell’umore).

Le castagne possono essere consumate in diversi modi, sia crude che cotte: cotte sono molto più digeribili.

Le castagne si possono preparare per esempio bollite, al forno o sulla brace.

La farina di castagne è molto usata nella preparazione dei dolci (come per esempio il castagnaccio) e della pasta.

 

Il consumo abbondante di castagne è sconsigliato ai diabetici (visto il loro contenuto di zuccheri) alle persone che seguono diete ipocaloriche e alle persone che soffrono di colite.

L'ipertensione è una patologia molto diffusa nei Paesi occidentali e, quindi, anche in Italia.

Molte persone ignorano di avere tale patologia finché non si sottopongono ad un controllo medico.

Questo, purtroppo, avviene sia perché i sintomi sono poco specifici sia perché la patologia ha uno sviluppo graduale, per cui l'organismo ha il tempo di abituarcisi.

I sintomi più frequenti dell'ipertensione sono, tra gli altri:

  • mal di testa
  • stordimento e vertigini
  • acufeni (fischi alle orecchie)
  • epistassi (perdita di sangue dal naso)
  • alterazioni della vista.

 

L'unica prevenzione per l'ipertensione è il controllo periodico della pressione arteriosa.

L'ipertensione può essere di due tipi:

  1. primaria, di cui non si conosce la causa ma si parla di multi-fattorialità (familiarità, sovrappeso, stress, fumo, cattive abitudini alimentari ecc.)
  2. secondaria, cioè legata ad un'altra patologia.

 

Nel caso dell'ipertensione primaria è possibile provare a tenere sotto controllo la pressione senza farmaci ma correggendo le abitudini sbagliate.

Accorgimenti importanti per il controllo della pressione sono, tra gli altri:

  • evitare alcolici e superalcolici
  • evitare il fumo
  • evitare bibite gassate e dolci
  • evitare insaccati e cibi affumicati
  • evitare dolciumi e bibite zuccherate
  • evitare fritture e snack vari
  • bere molta acqua
  • praticare regolare attività fisica
  • ridurre il consumo di sale
  • rientrare nel normopeso
  • seguire un alimentazione sana e varia.

La gravidanza è uno stato fisiologico durante il quale è, però, molto importante mantenere o acquisire un alimentazione sana, per garantire alla mamma e al bambino un giusto apporto di energia e nutrienti.

Sarebbe ideale che la madre partisse da un buono stato di nutrizione.

L’aumento di peso auspicabile durante la gravidanza dipende, infatti, dal peso pre-gravidico della madre:

  • 18,5BMI pre-gravidico 24.9=aumento auspicadile tra 11,5 e 16 kg

  • BMI25=aumento auspicadile tra 7 e 11 kg

  • BMI18.4=aumento auspicadile tra 12.5 e 18 kg

 

La dieta durante la gravidanza deve garantire il corretto aumento dell’apporto energetico, che varia nelle diverse fasi della gravidanza stessa.

Durante il primo trimestre non è necessario un aumento della quota calorica e la madre non dovrebbe acquisire peso.

Durante il secondo trimestre è, invece, necessario introdurre circa 350 kcal in più al giorno: in questa fase, infatti, ci sarà un aumento dei tessuti materni e la crescita del feto.

Dal secondo trimestre è consigliato aumentare l’introito proteico.

Nel terzo trimestre l’aumento dev'essere di circa 450 kcal in più al giorno, che saranno tutte necessarie per lo sviluppo del feto.

 

Bisogna tenere presente che durante la gravidanza anche nel caso di una madre con obesità grave la dieta non deve mai scendere sotto le 1500 kcal, proprio per garantire un corretto sviluppo del feto.

La dieta in gravidanza deve essere il piu’ varia ed equilibrata possibile, strutturata in modo che i carboidrati rappresentino dal 55 al 60%(zuccheri semplici solo il 10%), i grassi dal 25 al 30%(tra cui ω3 e ω6) e le proteine dal 10 al 15% .

Sono consigliati da 5 a 6 pasti al giorno.

 

In gravidanza è molto importante l’apporto dei micronutrienti soprattutto calcio, ferro, iodio e le vitamine del gruppo B.

Un’alimentazione equilibrata dovrebbe garantire il giusto apporto anche dei micronutrienti ma a volte può’ essere richiesta l’integrazione.

L’unica integrazione che è sempre necessaria è quella con l’acido folico, che riduce la possibilità’ di malformazioni nel nascituro.

E’ molto importante che la dieta tenga conto delle misure preventive contro la toxoplasmosi e la listeria, come per esempio non consumare cibi di origine animale crudi o non ben cotti, lavare sempre le mani dopo aver toccato il cibo crudo, lavare sempre bene frutta e verdure e consumare la verdura cotta e la frutta senza buccia.

Da oggi la Dott. ssa Valeria Sorabara BIOLOGA NUTRIZIONISTA svolge la sua attività di nutrizionista anche a Modena. 

Ecco i suoi recapiti:

Valeria Sorbara, Nutrizionista a Modena presso

Poliambulatorio S. Geminiano Sas  

Indirizzo: Via P. Giardini, 142, Modena MO

tel 059 216468

 

Riceve tutti i giorni dalle 15:00 alle 19:00

 Consiglio di contattarla tramite l'apposita area per prenotare la visita.

 

 

Sabato 21 ci sarò anche io in piazza a Bologna

 

IL PROGETTO

In Italia una persona su tre è al di sopra del proprio peso ideale. Al problema della malnutrizione sono correlate disfunzioni metaboliche che possono minare la salute della popolazione, ma anche incidere sulla spesa sanitaria. Una capillare opera di prevenzione primaria attraverso l’educazione alimentare e la pronta correzione delle cattive abitudini dello stile di vita consentirebbero di intervenire prima dell’insorgenza della patologia.

Secondo i dati rilevati dall’Istat nel 2013 la quota di persone obese o in sovrappeso è aumentata negli ultimi dieci anni, dal 42,4% nel 2001 al 44,5% nel 2011 tra le persone con 18 anni e più. Le differenze di genere si mantengono marcate nel tempo, con uno svantaggio per gli uomini di 21,1 punti percentuali nel 2011. Sebbene la percentuale di persone in eccesso di peso cresca al crescere dell’età, è tra i più giovani che l’aumento della prevalenza di eccesso di peso negli ultimi dieci anni risulta più marcato.
Patologie correlate all'obesità quali l’ipertensione, l’intolleranza glucidica, il diabete, la steatosi epatica, solo per citare qualche esempio, non sono più esclusive delle persone adulte ma iniziano, in maniera preoccupante, a interessare i bambini in età scolare. Così come pasti consumati frettolosamente, fuori casa e ritmi di vita incalzanti portano a scegliere junk food, fast food, maxi porzioni, alimenti iperconditi e bibite zuccherate.
Per questo è fondamentale l’educazione alimentare. Con questa idea è nato il progetto della Giornata Nazionale del Biologo Nutrizionista che nella prima edizione del 2014 ha visto schierati cento biologi nutrizionisti, che hanno prestato volontariamente e gratuitamente la loro opera professionale all'interno di stand organizzati in più studi di consulenza. Sono state fatte, a chi le ha richieste, interviste alimentari e dello stile di vita, valutazioni antropometriche e dello stato nutrizionale.
Alcuni punti critici dell’alimentazione e dello stile di vita vanno attentamente valutati e prontamente corretti. In questo modo si può intervenire prima dell’insorgenza della patologia, con notevole risparmio per la spesa sanitaria. Questa priorità rappresenta l'obiettivo prefissato dai Biologi Nutrizionisti pienamente consapevoli dell'importanza di replicare l'esperienza professionale dello scorso anno, intervenendo questa volta su tutto il territorio nazionale così da ampliare il coinvolgimento e l'interessamento dei cittadini
I dati rilevati nel 2015 nelle città campione evidenziano errori nelle abitudini alimentari che vanno valutati e corretti per una sana alimentazione. Tra i principali:
  •   prima colazione scarsa o assente
  •   consumo di acqua insufficiente per fascia di età e stile di vita
  •   scarso anche il consumo di frutta, in alcuni casi quasi assente, e di verdura
  •   carne e derivati animali in eccesso.
  •   disabitudine diffusa al consumo di legumi
  •   frequente sostituzione di pranzo e cena con pizza da asporto
  •   scarso anche il consumo di prodotti integrali e di farine alternative al grano
  •   diseducazione al movimento (dipendenza da schermi, disabitudine o impossibilità di giocare in strada)
 
Il Ministro Beatrice Lorenzin ha inviato all'Enpab una lettera di apprezzamento per l'evento della Giornata Nazionale, sostenendo il progetto per l'importanza della sua finalità. Sostegno che ha rappresentato e rappresenta un sicuro incoraggiamento nella riconferma dell'iniziativa anche per questo anno 2016
Giornata del biologo nutrizionista 2016 e il biologo nutrizionista professionista
Oltre 600 biologi nutrizionisti professionisti iscritti Enpab, saranno nel 2016 nuovamente impegnate su tutti i capoluoghi di regione, con le seguenti finalità:
  •  Prestare un servizio sociale sul territorio di prevenzione primaria in cui saranno rilevate le abitudini alimentari e di stile di vita della popolazione. Con l’occasione saranno forniti consigli individuali e materiale informativo
  •  Sensibilizzare la popolazione sull’importanza della prevenzione del sovrappeso e dell’obesità
  •  Raccogliere dati utili alla rilevazione stato nutrizionale della popolazione e all’individuazione dei principali errori alimentari e dello stile di vita
  •  Far conoscere la figura professionale del biologo nutrizionista e il suo compito cruciale nella prevenzione primaria di obesità, sovrappeso e patologie a queste correlate
 
Descrizione progetto:
Il progetto Giornata nazionale del biologo nutrizionista 2016, “il biologo nutrizionista in piazza”, memore del successo delle iniziative precedenti, si prefigge di continuare a diffondere la cultura di una sana ed equilibrata alimentazione e di un corretto stile di vita.
Riguardo al quadro di malnutrizione per eccesso che interessa la popolazione italiana, e le importanti patologie a esso correlate, diviene infatti sempre più essenziale un’azione di educazione alimentare. Linee guida per una sana e corretta alimentazione, e stile di vita, che interessino tutte le fasce della popolazione, dai più giovani ai più anziani, come forma di prevenzione primaria, al fine di agire prima ancora che il problema del sovrappeso si manifesti con le sue negative conseguenze.
Molte persone compiono degli errori alimentari non eclatanti e manifesti, ma sottili e spesso taciuti. Diviene a tal proposito di fondamentale importanza il lavoro del nutrizionista che renda consapevole e cosciente la persona - attraverso un’attenta analisi delle abitudini alimentari e del suo stile di vita- degli errori alimentari e dei rischi potenziali a essi connessi.
Molto spesso, inoltre, non si valuta in maniera obiettiva la propria situazione di sovrappeso tralasciando aspetti fondamentali come l’apporto di sale, la corretta alternanza negli alimenti, un apporto adeguato di prodotti vegetali protettivi come frutta e verdura, l’indicazione della corretta preparazione degli alimenti per preservarne le proprietà nutrizionali, le linee guida alimentari dedicate ad ogni fascia di età e specifica condizione (età evolutiva, gravidanza, allattamento, sport, menopausa, età senile…).
La prevenzione e l’educazione alimentare sono al momento gli unici strumenti per favorire il benessere di una popolazione, in cui l’obesità e le sue critiche conseguenze continuano a destare preoccupazione e a rappresentare una spesa sanitaria considerevole. Con questa finalità i biologi nutrizionisti, con una partecipazione più ampia, presteranno il loro contributo professionale volontario e gratuito per la popolazione che ne farà richiesta, anche nel 2016.
 
Logistica e organizzazione del lavoro:
Al centro della Piazza selezionata in ogni Regione italiana che aderirà al progetto, saranno presenti:
-  Uno stand all’interno del quale sarà organizzato uno studio di consulenza nutrizionale (corredato con scrivania, sedie, lettino, bilance pesa persona, metri flessibili anaelastici e altri strumenti di rilevazione antropometrica)
-  Tavolini con materiale informativo collocati all’ingresso dello stand
In questo contesto circa 30 biologi nutrizionisti professionisti per singola piazza (circa 600 in tutta Italia) si alterneranno e accoglieranno i cittadini che si offriranno volontariamente di partecipare all’iniziativa e, gratuitamente, faranno valutazioni dello stato nutrizionale e rileveranno individualmente le abitudini alimentari.
La durata di ciascuna consulenza sarà di circa 20 minuti al termine dei quali il biologo nutrizionista rilascerà indicazioni verbali e scritte personalizzate, al fine di migliorare le abitudini alimentari e lo stile di vita delle persone che a lui si rivolgono. Nello stesso contesto sarà consegnato materiale informativo preparato preventivamente per l’evento.
I dati raccolti, in forma anonima, saranno oggetto di studio ed elaborati con l'obiettivo di evidenziare lo stato nutrizionale e lo stile di vita di un campione rilevante della popolazione residente in Italia.
Risorse umane: Per ogni giornata saranno impegnati 30 biologi per ogni piazza (per un totale di circa 600 biologi). La giornata nazionale prevederà, inoltre, la partecipazione di laureandi/specializzandi che desiderano svolgere in futuro la professione di nutrizionista, con finalità di orientamento alla professione.
 
Il Ruolo dell’ENPAB
L’Enpab (Ente nazionale di previdenza e assistenza a favore dei biologi) ha scelto di patrocinare la campagna sulla sana alimentazione, sostenendo la Giornata nazionale del Biologo nutrizionista. L’ENPAB è interessato a promuovere interventi di welfare in favore dei propri iscritti per realizzare i compiti legittimati dalla normativa primaria (legge n. 99/2013) che utilmente favorisce gli interventi di sostegno alla professione quale necessaria condizione per un adeguamento futuro delle prestazioni previdenziali. All'importanza della funzione istituzionale di assistere e assicurare una più equa previdenza al Biologo professionista iscritto all'Ente si collegano, quindi, i positivi riflessi previdenziali connessi alle iniziative a sostegno della crescita della liberaprofessione.
In tale contesto sarà data visibilità alla figura professionale del biologo professionista e al suo ruolo chiave per la prevenzione primaria e per il benessere della popolazione.

Gli asparagi (Asparagus officinalis) sono un prodotto caratteristico della primavera.

Sono piante erbacee della famiglia delle Liliacee, conosciute fin dall'antichità. Sono diffuse in tutta Europa ma l'Italia ne è uno dei maggiori produttori. Esistono diverse varietà di asparagi (l'asparago bianco, l'asparago selvatico ecc.) ognuna delle quali si distingue dall'altra per l'aspetto ed anche per il sapore. Questo ortaggio possiede molteplici virtù ma ha anche alcune controindicazioni. E' costituito per il 90 % di acqua ed è ricco di fibra, vitamine (tra le quali, soprattutto, C, A ed E), acido folico e sali minerali (potassio, calcio e cromo).

La forte presenza di glutatione ne fa un alimento ad alto potere depurativo, cioè favorisce l'eliminazione di sostanze dannose per l'organismo. Proprio per questa sua caratteristica viene considerato un alimento utile nella prevenzione del cancro (soprattutto al colon, al seno ed alla laringe). Grazie alla presenza di asparagina, quest'ortaggio ha un forte effetto diuretico: infatti, aiuta a ridurre la cellulite e facilita la diuresi, e proprio per questa caratteristica ne è sconsigliato il consumo massiccio a persone con problemi ai reni. L'asparagina provoca anche un'odore poco gradevole nell'urina.

Anche ai malati reumatici viene sconsigliato di consumare grandi quantità di asparagi a causa dell'elevata presenza di acidi urici. Si consiglia di consumare questo ortaggio cotto al vapore o bollito.

E' consigliato anche a chi segue una dieta ipocalorica, dato il bassissimo apporto calorico (circa 23 kcal/100 gr.).

 

Farina Manitoba multicereale 500 gr ( o farina 00 400 gr e 100 gr farina farro)

Zucchero di canna 75 gr

Un uovo

Un cucchiaio miele d'arancio

Uno yogurt bianco magro(125 gr)

Acqua 100 ml

Lievito di birra secco una bustina



In un’ampia ciotola disporre la farina con al centro il lievito, lo zucchero, le uova, lo yogurt e il miele.

Iniziare ad impastare per far amalgamare gli ingredienti..

Non appena tutti gli ingredienti si saranno amalgamati e il composto apparirà liscio, metterlo al coperto e farlo lievitare per 2 ore o fino al raddoppio.

Riprendere quindi  l’impasto rilavorarlo un pò per sgonfiarlo e dividerlo in 10 panetti.

Disporre le brioche su una placca da forno rivestita di carta oleata.

Far lievitare i panetti per circa un'ora. Infornare quindi le briochine a 180° e cuocere per 15 minuti circa.

 



Pagina 3 di 4

Contatti Nutrizionista Modena

Dott.ssa Valeria Sorbara nutrizionista a Bologna e Modena
Per richiedere un primo incontro alla Dott.ssa Valeria Sorbara nutrizionista a Bologna e Modena mirato a:
  • valutazione dello stile di vita, delle abitudini alimentari e/o allergie o intolleranze alimentari
  • valutazione della composizione corporea
  • definizione degli obiettivi da raggiungere e del percorso da intraprendere insieme

  • Per la sede di Bologna è sufficiente telefonare allo 059 71 05 869 - dal lunedi al venerdi dalle 09.00 alle 13.00 e dalle 13.30 alle 18.00

  • Per la sede di Modena telefonare allo 059 71 05 869 - dal lunedi al venerdi dalle 14.00 alle 19.00

  • – o inviare un messaggio tramite l'apposita area contattaci
    captcha
    Ricarica