Rientra nei disturbi funzionali dell'intestino, è un disturbo eterogeneo i cui sintomi sono estremamente variabili, non solo per tipologia ma anche per frequenza e intensità.
Interessa il 10% della popolazione con maggiore prevalenza nelle donne e in individui tra i 20 e i 50 anni ed è un disturbo non grave ma che incide negativamente sulla qualità della vita.
Ne esistono 4 sottotipi:
Si presenta con dolore o fastidio addominale, l'intestino può essere stitico, diarroico o misto(quindi con alternanza di diarrea e stipsi). Il dolore migliora dopo l'evacuazione. Può presentare urgenza nell'evacuazione. Altri sintomi possono essere presenza di muco nelle feci e gonfiore addominale. Le cause non sono ancora del tutto note ma sicuramenti sono moteplici.
Tra i fattori che incidono sulla sindrome del colon irritabile abbiamo lo stress, la predisposizione biologica, presenza di disbiosi intestinale, lo stile di vita e le abitudini alimentari.
Possibili rimedi o comunque azioni che possono lenire la sindrome del colon irritabile invece sono:
Aprirei una parentesi per approfondire cosa è e come approcciare una dieta a basso contenuto di FODMAP.
La dieta low FODMAP da degli ottimi risultati, in termini di benessere, su persone che soffrono di IBS I FODMAP(fermentable oligo-, di-, mono-saccharides and polyols) sono carboidrati a catena corta che possono peggiorare la sintomatologie da alcune patologie intestinali come l'IBS. Sono molecole scarsamente assorbite dall'intestino che vengono fermentate dalla flora intestinale, da cui il peggioramento della sintomatologia (flatulenza, meteorismo, dolori addominali e crampi). Ogni individuo ha una diversa tolleranza a queste molecole.
I FODMAP sono:
Solitamente la dieta Low-FODMAP si sviluppa in tre fasi la prima fase prevede un'eliminazione quasi totale dei FODMAP, della durata di 3-6 settimane.
In questo arco temporale il miglioramento sintomatologico è tanto più rapido e pronunciato, quanto maggiore è la riduzione dei FODMAP rispetto alla dieta abituale. Nella seconda fase, di durata variabile, vengono reintrodotti progressivamente alimenti contenenti FODMAP, in quantità progressivamente maggiore, per testare la soglia di tolleranza del paziente. La terza fase si basa sui risultati ottenuti nel corso della seconda fase, arrivando ad una dieta che il paziente potrà gestire successivamente in maniera autonoma.
Per seguire in modo corretto questo tipo di alimentazione è ovviamente consigliato rivolgersi ad un professionista.